Nella farmacia del futuro il tempo sembra essersi fermato.I controversi cambiamenti legislativi sulla vendita dei farmaci,la crescente esigenza dei pazienti a ricorrere a cure fai da te e prodotti naturali,le loro accresciute conoscenze in campo medico,hanno lasciato un segno indelebile nelle loro vitem,ma non nel cuore del luogo deputato allo “spaccio” dei prodotti che essi disperatamente ricercano la Farmacie sempre uguale a se stessa,come una foto sbiadita d’altri tempi,non esiste più nell’immaginario collettivo,ma continua a resistere nei ricordi e nei luoghi di una generazione di farmacisti rimasti legati ad un passato ormai spento.Le mura del locale “cult” delle nostra salute hanno alzato per troppo tempo il muro dell’incomunicabilità tra i gestori dei farmaci ed i loro fruitori.
Un muro invisibile ed al tempo stesso inaccessibile dove dominavano,incontrastati,distacco e riservato rispetto tra i principali attori dell’indispensabile universo farmaceutico.Il cliente,profondamente colpito dalla miriade di possibilità che il catalogo del Benessere del Terzo Millennio oggi gli offre,appare sovente smarrito dopo la breve e spesso,necessaria sortita in farmacia:sa che il tempo passa e che il futuro avanza,ma l’ingresso nel luogo di sua fiducia,lo fa ripiombare in un oscuro passato,dove le atmosfere cupe di uno stile dal sapore antico e melanconico,lo intristiscono più della consapevolezza delle sue malattie.Anche il ruolo della Farmacia è profondamente cambiato,anche per chi ha preferito non accorgersene,facendolo scivolare via come la sabbia di una clessidra senza tempo.
Il paziente non cerca solo medicine per il corpo,ma anche per l’anima,ha bisogno di rigenerarsi attraverso il contatto ed il sorriso di un professionista amico e confidente esperto,in un’atmosfera elegane e raffinata,costruita a misura dei suoi desideri e delle sue speranze. Un seminario del Forum PA del maggio 2008,con intervento della Federfarma modenese sui cambiamenti nel settore farmaceutico dell’Emilia Romagna,ha fatto emergere,infatti che i clienti preferiscono farmacie con requisiti di accessibilità ed accoglienza. Non potrebbe essere altrimenti: la popolazione sempre più anziana,mamme sempre di corsa tra lavoro e figli da andare a prendere a scuola,gradiscono punti vendita farmaceutici facili da raggiungere e comodi da frequentare.Attendere qualche minuto in uno spazio ampio dotato anche di una panca attesa per riposarsi un po’ dalle fatiche quotidiane,la luminosità dei locali e la disposizione degli espositori con chiara messa in evidenza delle informazioni e caratteristiche del prodotto richiesto,rendono gradevole l’attesa del contatto con il farmacista a cui chiedere ulteriori informazioni o presentare l’impegnativa del medico curante. La luce anche in questo caso è fondamentale.
Tutti vogliono guardare bene in viso il proprio l’interlocutore per percepire sicurezza ed instaurare un rapporto comunicativo di fiducia. Banchi comodi per appoggiare le impegnative che rendano non troppo distante l’intervento del farmacista,sono un altro elemento che i fruitori giudicando estremamente importante. Foriero di relax per il cliente è anche il senso di ordine trasmesso dalla disposizione e dalla veloce consegna dei farmaci. L’intelligente soluzione del magazzino robotizzato,risponde a questa impellente esigenza ed inoltre, porta il futuro all’interno del variegato universo farmaceutico,senza privare le persone di quel delicato ed indispensabile rapporto di fiducia che deve instaurarsi con il farmacista prescelto. La macchina si sostituisce all’uomo:estrae dal magazzino,come per magia,il farmaco richiesto,recapitandolo in un batter d’occhio,sul banco,ed evitando che il professionista si perda in lunghe e faticose ricerche. La robotica non allontana il venditore di medicine dalla sua umanità,ma anzi lo riavvicina a se stesso,lo rafforza,dandogli il tempo di guardare all’altro con serenità e pazienda per soddisfare e fidelizzare il paziente,senza necessità di ricorrere a rocambolesche e,talvolta,faticose strategie di marketing. Giochi di luminosità soffuse e linee slanciate,soluzioni spazio temporali che diano l’idea di trovarsi al sicuro,di affidarsi alle cure attente di chi è in grado di capire i nostri bisogni più profondi ed il nostro estremo desiderio di star bene.
Ecco cosa sognano i pazienti del futuro.Una Farmacia che resta tale ,ma che si fa portatrice di un incontro di anime,dove oggetti,cose e persone si completano a vicenda,senza dimenticare mai chi sono e dove si trovano,ma entrando nel profondo delle vite dell’uno e dell’altro.Il ruolo della Farmacia non solo muta,ma si evolve in un crescendo di casualità e contingenze,tecnologiche ma anche governatice,che porteranno a nuovi e delicati compiti,come la consegna dei farmaci a domicilio. Due mondi una volta così lontani e così distanti finiranno per incontrarsi e fondersi in un rapporto inscindibile. Non basterà più la soluzione di spazi ristretti dall’atteggiamento enigmatico, dove l’unico contatto tra le persone erano le buste piene di medicinali, ma soluzioni integrate alla vita di ognuno di noi,capaci di stimolare il senso di unicità di ogni singolo paziente che è consapevole di non trovarsi in un punto vendita,ma in una “Casa della Salute”, che come tale va vissuta e sentita, un luogo che sa farsi partecipe delle sofferenze, talvolta dolorose, delle vite altrui, ma anche dei capricci di individui stregati dalla mania del benessere a tutti i costi.Il Paziente,ormai diventato cliente, sa già cosa vuole e il Farmacista?